l Castello, d’impianto quattrocentesco, fu dimora della principesca famiglia Castriota Scanderbeg, originaria d’Albania, resa illustre da Giorgio (1405-1468), principe d’Albania ed Epiro e valoroso condottiero.
Soprannominato Scanderbeg cioè principe Alessandro, con evidente allusione al più grande eroe del mondo classico Alessandro il Macedone, Giorgio Castriota rappresentò per oltre un ventennio il più sicuro baluardo contro l’espansionismo ottomano nella Europa Cristiana. In cambio dei servigi resi ai Re Aragonesi, ottenne per sè ed i propri discendenti il ducato di S. Pietro in Galatina e la contea di soleto, in Terra d’Otranto, dove la famiglia si radicò rimanendovi ininterrottamente sino al 1561.
Accanto ai Castriota sorse una corte, una vita elegante, un certame poetico di cui rende testimonianza, fortunosamente sopravvissuta, il “Canzoniere” del Vernaleone.
Tra Sei e settecento fu residenza degli Arcivescovi di Otranto. E’ il caso del Vescovo Gabriele Adarzo de Santader (1657-1674) con il quale il centro amministrativo della diocesi si trasferì effettivamente nel Castello di Galatina. Qui organizzò anche un modesto cenacolo intellettuale cui parteciparono giuristi e letterati.
Il Castello, successivamente dimora dei Sanseverino, degli Spinola e dei Gallarati Scotti, fu oggetto nei sec. XVIII e XIX di importanti rifacimenti, con demolizione delle antiche torri e costruzione, in adiacenza all’originario corpo quattrocentesco, della splendida ed imponente terrazza che domina piazza S. Pietro.